LA SALA D’ATTESA

LA SALA D’ATTESA: un grande contenitore di bisogni e aspettative.
Un luogo affollato dove ognuno è solo, sprofondato nelle proprie preoccupazioni, lo sguardo abbassato nella speranza di trovare ascolto, attenzione e risposte ai propri bisogni; pazienti in attesa di essere accolti, ascoltati, capiti e solo poi curati, perché spesso la cura diventa più efficace se ci sente ascoltati.
I familiari, anche loro aspettano di sentirsi capiti, ascoltati nella loro sofferenza e fatica nel vivere vicino a chi soffre, spesso con un’impotenza disarmante ed con un dolore molto poco condiviso e sostenuto.
Poi ci sono loro, gli specialisti verso i quali sono riposte tutte le speranze di una soluzione e di risposte concrete, indispensabili a lenire dolori e timori.
Ma anche qui ci si accorge che pure loro, medici, infermieri ed altre figure sanitarie hanno i loro bisogni di essere capiti, ascoltati e riconosciuti in quello che fanno.
Fatiche e bisogni nascosti dal camice e dal ruolo, a volte sminuite da frasi preconfezionate come “fanno solo il loro lavoro!” Magari sono anche loro in “attesa” di finire il turno, di ricevere una risposta, di sentirsi rassicurati e chissà quante altre cose attendono …
Ci si accorge così che le sale d’attesa sono piene di bisogni che attendono di essere ascoltati e riconosciuti senza distinzione tra pazienti, familiari e personale sanitario.
Allora ci su chiede quanto bisogno abbiamo tutti di essere “visti” e presi per mano?
Le persone sono sole perché temono il giudizio, la critica, soprattutto temono chi banalizza e sminuisce le proprie confidenze, chi strumentalizza le proprie debolezze.
Nella realtà ognuno ha una storia che vorrebbe raccontare e condividere con chi è disposto ad ascoltare, perché tutti hanno BISOGNO di sentirsi, anche se per pochi minuti, o per pochi secondi, importanti e forse unici.
Buona giornata ⚘️