“SENTIRE” E’ SPESSO CIÒ CHE TERMIAMO

Per evitare di sentire abbiamo bisogno di tenere costantemente la mente impegnata come eccedere nel lavoro, nello studio, vivere la vita dei figli, riempire la giornata di impegni per riempire un vuoto, per non ascoltare la nostra anima.
Perchè sentire significa ascoltare, percepire, e può essere più difficile di quanto si creda, anzi a volte inconsciamente è ciò che temiamo.
Disabituati fin dall’infanzia, abbiamo imparato a riempire la giornata anche ai più piccoli, già dopo pochi mesi di vita.
Nasciamo tutti con il dono della percezione che però deve rimanere flessibile. Se però, nel tempo la riempiamo di convinzioni, dogmi, teorie, obblighi, falsi impegni, divertimenti fittizi, nel tempo la percezione smette gradualmente di funzionare. Così diventiamo incapaci di cogliere le sfumature della vita, le espressioni di gioia o di tristezza del nostro animo o delle persone che ci stanno intorno. Occupiamo il più possibile il tempo a nostra disposizione per evitare la vera percezione della realtà, di ciò che siamo e di quello che abbiamo intorno.
E quando la realtà risulta scomoda da accettare, la sommergiamo sotto decine di rumori ed impegni che non ci fanno ascoltare quella vocina che ci racconta quello che siamo e quello che potremmo essere.