NOVEMBRE, UN MESE DI RIFLESSIONI E RACCOGLIMENTO

Novembre porta sempre con se un po’ di malinconia: è la fase del buio, della notte, della riflessione più profonda e dell’osservazione del nostro mondo interiore.

Anche il nostro corpo e la nostra psiche vivono quelle note di tristezza e nostalgia che accompagnano certe giornate particolarmente grigie e piovose, ma in realtà questa malinconia autunnale può essere l’occasione per lasciare andare vecchie parti di noi che stanno morendo, e magari partorire nuovi modi di essere.

Credo che il simbolo di questo mese possa essere il seme che si trova nel buio della terra, per preparare il prossimo ciclo di fioritura ed una nuova rinascitaIn particolare novembre è anche il periodo in cui si ricordano i propri cari, ognuno secondo la propria cultura, le proprie convinzioni ed il proprio modo di renderli vivi nei pensieri.

Un momento significativo è sicuramente la visita ai cimiteri, che in questi giorni sono colorati dai fiori con i quali ciascuno, a modo suo, rende omaggio al ricordo di chi non c’è più.

C’è chi fa visita al cimitero regolarmente tutto l’anno, chi solo in alcune ricorrenze significative, chi invece proprio non riesce ad andare, ma c’è anche chi approfitta di questo periodo per ritrovarsi nel ricordo di persone care, parenti e amici per portare loro un saluto, una preghiera, un fiore.

Al cimitero nessuno è completamente solo…

In queste occasioni si rivivono lutti e sofferenze, spesso si viene invasi da un senso di mestizia che ci fa un po’ rivivere la perdita, il distacco dalle persone care: si rinnovano i ricordi, le cose belle fatte insieme, a volte il rimpianto per quelle non fatte o non dette, rimandate, per alternative non considerate. Poi spesso si incontra qualcuno che riesce a distrarci ed insieme si ricorda chi non c’è più in maniera anche goliardica, ripensando magari a cose buffe accadute o ad episodi significativi vissuti.

Nella condivisione il dolore si lenisce un po’, si parla del passato con un po’ di nostalgia e poi, quasi senza accorgersene, si torna al presente con i problemi e le gioie quotidiane, i progetti da realizzare e le difficoltà da superare. Infine ci si appresta a tornare a casa, con un senso di pace che per un po’ ci accompagna.

Ricordare i defunti è come un viaggio nel passato, nella nostalgia dei ricordi di quelli che, a distanza di anni, vengono sempre definiti come “ bei tempi”. È un po’ come sfogliare un vecchio album di fotografie, dove ciascuno aggiunge delle immagini e delle sensazioni ai suoi ricordi.