UNA VISITA SPECIALE
Domenica scorsa insieme a degli ex compagni di scuola sono andata a trovare un nostro amico, colpito purtroppo da una terribile malattia diversi anni fa. Ogni volta che vado a trovarlo ritorno a casa con tanti pensieri , riflessioni e interrogativi sulla malattia e sul senso della sofferenza.
Mi accorgo che una delle cose più difficili da accettare è l’impotenza, perché ti costringe a confrontarti con i limiti ed inadeguatezze, di fronte ad una situazione che appare ingiusta ed incomprensibile e allora ti chiedi il perché.
La preparazione della visita inizia qualche giorno prima con una serie di messaggi tra ex compagni: c’è chi propone l’incontro, chi si attiva per organizzarsi e tenersi libero, chi vorrebbe, ma non ci riesce ed invia il proprio saluto e la propria solidarietà.
Quando incontriamo Paolo sulla sua carrozzina sento probabilmente insieme agli altri, quell’attimo di silenzio con dentro tante domande e tanta voglia di fare qualcosa, anche se non sai bene che cosa…
Puoi solo essere li con la tua presenza e condividere quel momento di vicinanza; spesso si ha il bisogno di riempirlo con le parole e allora si rievoca il passato con i ricordi condivisi, magari anche con battute ironiche vecchie e nuove.
Ma quello spazio pieno di parole serve solo a te, perché quando guardi Paolo negli occhi ti rendi conto che a lui serve solo la tua presenza, che attende da giorni, a volte da mesi in quel letto della “Casa”, si perché dopo tanti anni la struttura diventa la tua casa, gli ospiti la tua famiglia, ed ogni visita un gran regalo.
Qualcuno riesce a scrivere qualche pensiero molto commovente sul valore dell’amicizia, sulla forza, la tenacia ed il coraggio di questo ragazzo del ‘67 e sulla sua grande capacità di riuscire ancora a fare battute e lasciarti sempre con un sorriso.
Poi ci si scambiano sguardi di complicità e tenerezza, condividendo il proposito di tornare presto a fargli visita.
Infine arrivano i saluti, perché l’orologio ti richiama alla vita, quella fuori da li, quella che tu hai la fortuna di vivere nonostante l’agenda piena di impegni familiari, sociali, lavorativi, quella vita di cui spesso ci lamentiamo per il troppo correre ed i troppi “problemi”, e pensando a te Paolo tutto si ridimensiona e diventa più leggero, così ce ne andiamo con la pace nel cuore e una serenità nell’anima , portandoti nei nostri pensieri ancora per diversi giorni prima di ritornare a trovarti nuovamente.
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