Adesso “viviamo”!

Non siate il “poi vediamo” di nessuno”.
Quante volte ci è bastato un poi vediamo? E ci siamo accontentate di questa risposta che lasciava intravedere una speranza e forse noi di quella speranza avevamo bisogno.
Quando ero una ragazzina e chiedevo a mio padre il motorino mi rispondeva sempre “poi vediamo”. Papà mi porti al cinema? Poi vediamo. Mamma mi compri il maglione giallo? Poi vediamo. Era un modo comune per non farci restare male con un no secco e inequivocabile. Il poi vediamo era un no con un vestito a fiori, primaverile.
Era morbidamente no.
Poi c’era anche il “se”: se sarai promossa, se sarai brava, se la smetterai di ribellarti. Insomma non c’era mai un si va bene. Era sempre un no travestito da forse e comunque se sarà no dipenderà da te. Non avrai fatto la cosa giusta, signorina non ti sarai guadagnata quel si così atteso che poi, quando il tempo del “poi vediamo” non finiva più finivi tu. Ti dimenticavi persino chi eri e cosa aspettavi e da quanto. Sono diventata vecchia aspettando “poi vediamo” che non ho visto mai. E ora è il tempo di non essere più il poi vediamo di nessuno.

Adesso “vediamo” ora. Adesso viviamo.