LA SOLITUDINE DELLE DONNE

Le donne vengono cresciute con l’idea che la solitudine sia qualcosa da evitare, un castigo pericoloso di cui avere paura.

Quante volte abbiamo sentito dire: “Con quel caratteraccio, non troverai mai nessuno che ti piglia”. A una figlia con un caratteraccio si dice che non si sposerà mai. A un figlio con un caratteraccio si dice che sua moglie, poverina, avrà una vita impossibile. In qualche modo, le donne vengono cresciute con l’idea che la solitudine sia qualcosa da evitare, un castigo, la punizione per le piccole ribellioni quotidiane, il segno inequivocabile che da qualche parte hanno fallito. Donna sola è un ossimoro, un’anomalia, uno scherzo della natura. Una donna è sola perché non se l’è pigliata nessuno. È sola perché è una brutta persona, dentro e fuori, perché è egoista, perché è fredda, egocentrica, disperata, perché non si adatta, perché è “sbagliata”.

Una donna sola ha paura. Ha paura perché le hanno insegnato ad averne. Perché se viaggia da sola e le succede qualcosa di orribile se l’è comunque cercata. Perché se mangia da sola al ristorante e qualcuno la importuna non vorrà mica lamentarsi. Perché prima o poi a una donna sola qualcosa succede, per forza, se insiste a sfidare la sorte e le regole di un mondo che vuole che la donna faccia parte di qualcosa, che si prenda cura di qualcuno. Altrimenti perde anche i suoi diritti più elementari, compreso quello a sentirsi sicura e a non essere molestata. La solitudine delle donne ha qualcosa di furtivo, di colpevole e sbagliato. Come la solitudine che cerchiamo per rifugiarci dai bisogni altrui o quella che riempiamo di cose da fare per non sentirci egoiste.

La solitudine delle donne è fatta di segreti, i segreti sussurrati dalle mamme e dalle nonne con aria un po’ cupa e severa, e un sorriso complice che affiora sulle labbra alla fine. È fatta di un’intimità vissuta in modo colpevole, di voci soffocate e di emozioni per cui non c’è mai tempo. Abbiamo permesso che ci gettassero addosso un burqa fatto di inadeguatezza, di insicurezza e di paura.

La solitudine delle donne non è sbagliata e non è una condanna: è un premio, è un grande punto di forza. È il posto in cui cercare il coraggio per essere davvero se stesse. Ma soprattutto, la solitudine delle donne è il volto nascosto della felicità. Perché se pensiamo che nella solitudine ci sia il vuoto, allora significa che quel vuoto siamo noi.

(tratto da R. Marasco)