UNA VITA IN MARE
Ci sono ancora posti dove la pesca si pratica con spirito antico, con rispetto per la tradizione, ma anche nostalgia per quanto si sta perdendo nel tempo.
È il lavoro più antico del mondo quello del pescatore, fatto di gesti antichi che si tramandano da padre in figlio, da vecchio a giovane da secoli. Un mestiere che richiede una lunga gavetta necessaria per imparare tutt i segreti che vanno dal gestire una barca, alla conoscenza dei lati oscuri del mare e dei venti, e delle numerose specie marine.
È un lavoro del quale si può leggere la durezza nei volti segnati dal sole e dalla salsedine, ma anche volti di uomini fieri, uomini innamorati del mare e della vita libera, all’aria aperta.
Emanano un fascino particolare quei pescatori, soprattutto anziani, che ancora lavorano senza le comodità, quelli che conservano il mare negli occhi, quelli con le mani disastrate dall’acqua e la pelle stracciata dal sale, quelli che rimangono in spiaggia o sui moli a riparare le reti parlando di fatiche inenarrabili, quelli che ogni mattina all’alba lasciano i porticcioli per prendere il largo, con l’invidiabile capacità di essere delicati al momento giusto e forti quando è tempo di issare le reti.
Un lavoro pieno di imprevedibilità, di rischi,quello del pescatore, ma ancora in grado di suscitare curiosità, stupore e meraviglia per tutto ciò che ogni giorno la natura sa offrire con grande generosità.
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