I LIBRI DEGLI ADULTI SONO IN BIANCO E NERO
C’è una fase, nei primi anni dalla nascita di un bambino, in cui la sua vita si riempe di cose colorate. I primi regali hanno il colore che ne indica il sesso, i giochi hanno colori sgargianti, i libri sono pieni di figure dai colori vivaci, le loro stanze contengono pupazzi, tende e oggetti colorati, addirittura a volte anche le pareti sono dipinte in un certo modo…
Poi nel tempo qualcosa inizia a cambiare: un po’ alla volta gli adulti fanno fatica ad associare un mondo colorato ad una persona che cresce, fino a negare del tutto che “da grandi” ci si possa contornare di colori. Non sta bene, è poco serio, è una cosa da bambini…
In realtà dietro a questo cambiamento non c’è solo un aspetto culturale, ma in parte rappresenta la perdita di quella visione positiva, fatta di aspettative e di sogni, che nel tempo lasciano il posto a conformismi e schemi disegnati da altri, dentro i quali c’è poco spazio per la fantasia e la simbologia positiva.
A volte avere il coraggio di rompere questi schemi può essere un buon metodo per dimostrare, a se stessi e al mondo intero, che possiamo ancora guardare le cose con gli occhi di un bambino, lasciando spazio a quella carica positiva che ci sostiene nei momenti più difficili.
Quando c’è il sole i problemi e le difficoltà che viviamo pesano un po’ meno….
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