SPUNTI DI TERAPIA: NON VOGLIO PIU’ ESSERE UNA DELLE TANTE
Non mi va di essere una delle tante io vorrei essere speciale,
vorrei essere tutto per qualcuno, invece mi sento niente e nessuno.
Se avessi lasciato una traccia nella vita di qualcuno, forse potrei essere importante,
vorrei essere la persona che qualcuno non dimenticherebbe mai.
Solo allora potrei esistere…
Sono queste le storie di dolori invisibili segnate da sofferenze profonde e radicate, spesso presenti da anni in profondità, coperte nel tempo da molteplici strati di sorrisi e cordialità, tipiche di quelle persone “a modo”.
Questa sensazione nasce fin da piccoli, quando non si è mai abbastanza bravi, abbastanza belli, mai abbastanza problematici o ribelli, insomma mai abbastanza interessanti, quando non si riesce a far notare la propria presenza a qualcuno al punto da colpirlo.
Si impara così ad essere compiacenti, disponibili, anche a scapito di se stessi, pur di essere visti, apprezzati e riconosciuti. Nel tempo però ci si accorge che le persone a volte abusano di questa eccessiva disponibilità, pretendendo sempre di più. Proprio in questi momenti spesso si cede, perché il solo fatto di aver ricevuto la richiesta di un favore è già gratificante…
Allora si entra in una spirale senza via di uscita dove gradualmente ci si annulla a favore dell’altro, sperando di diventare speciale per qualcuno.
Inoltre ogni eventuale propria mancanza diventa una conferma del fatto che ci si sente inutile, innescando un meccanismo perverso che alimenta la convinzione di non fare mai abbastanza per essere “visti”.
Poi accade che qualcuno chiede come stai, qualcuno che si accorge della tua presenza in mezzo a tanti altri, come pure nota la tua assenza in un’occasione e allora le cose iniziano a cambiare.
Un po’ alla volta si inizia a guardarsi dentro e a capire di essere stati la prima persona ad impedire di sentirsi speciale, a non dare valore a ciò che si faceva e a ciò che si era.
Gradualmente poi le cose cambiano, soprattutto quando si inizia a pensare e ad accettare che si può essere speciali ed unici anche senza essere necessariamente i più belli, i più bravi, i più intelligenti o i più rompiscatole, cioè quando si scopre che ciascuno di noi sa essere ciò che è in un modo unico ed inimitabile.
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