QUANDO LA PAURA FA 90
Quando un importante evento negativo esterno sopraggiunge all’improvviso, genera sempre paura accompagnata da ansia, rabbia e frustrazione per sentirsi costretti a modificare abitudini, stili di vita, relazioni e progetti.
La paura ci fa sentire disarmati, a volte ingannati, davanti ad una situazione che arriva senza chiedere il permesso e ti costringe a ridimensionare i progetti, a subire scelte imposte da altri perdendo il controllo sulla quotidianità.
Si generano così diversi tipi di reazioni: chi si lascia prendere da un vero e proprio panico, chi teme di mostrare la propria fragilità e minimizza, a volte mostrando indifferenza, chi invece attacca tutto e tutti sottolineando mancanze e malesseri, non sempre collegati all’accaduto, quasi alla ricerca di un capro espiatorio. C’è poi una gara a chi mostra di saperne di più, ad essere aggiornato sulle ultime notizie.
Ogni evento critico genera anche solidarietà e in effetti l’ansia che si prova, se viene condivisa, diventa più tollerabile e più facile da gestire: la paura, quella potente e più difficile da sconfiggere, è quella che si prova quando non si ha nessuno con cui condividerla.
La
vita però è più forte della paura e, nonostante lo
scoraggiamento, si uniscono le forze e le speranze alla ricerca di
qualche certezza, riuscendo a cogliere anche l’opportunità di
capire che possiamo fermarci, che è necessario farlo quando
qualcosa, una malattia o una calamità, diventa la priorità e tutto
il resto passa in secondo
piano.
Sono occasioni in cui possiamo capire che siamo umani e in
quanto tali vulnerabili, con dei limiti che troppo spesso vengono
negati ma che si affacciano prepotentemente davanti a situazioni più
potenti di noi.
Ogni periodo critico porta infatti con sé anche delle opportunità, che occorre saper cogliere per dare un senso agli sforzi compiuti per superare le difficoltà.
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