REALITY SCIO’

È di nuovo al via la stagione dei cosiddetti “Reality Show”, che occupano spazi importanti nelle reti televisive, alcune addirittura dedicate a tempo pieno a queste trasmissioni. Se da una parte vengono visti come spettacoli di intrattenimento, dall’altra possono apparire come un rimedio per chi ha bisogno di evadere dalla realtà, dai problemi quotidiani, per chi tende a vivere la vita degli altri, a volte scappando dalla propria.
Di fronte a queste difficoltà ad affrontare la realtà, il mainstream ha prontamente individuato i rimedi, che non saranno definitivi, ma costano poco e ce ne sono per tutti i gusti !
Si ha così la possibilità di evadere verso un ambiente fatto di finzioni, dove la banalità regna sovrana e dove il problema più serio da affrontare è alla portata di un bambino di sei anni…
Che bello avere a disposizione la soluzione giusta per quelle questioni tanto superficiali quanto coinvolgenti! Fa sentire importanti, adeguati, a volte anche superiori…
Poi ci sono i “concorrenti”: che non sono più degli idoli lontani, irraggiungibili, anzi in fondo ci assomigliano molto. Infine c’è il televoto che ne alimenta l’aspetto interattivo: magari non riusciamo a cambiare qualcosa di quello che non va nella vita reale, però possiamo avere un ruolo in quella dimensione astratta dove ci sentiamo come l’imperatore romano che decide della sorte dei gladiatori.
Tutto questo può essere d’aiuto in momenti particolari, ma può anche portare ad un rischio effettivo quando gradualmente ci si ritira dal mondo reale per avvicinarsi sempre di più a quello virtuale, che rappresentando una finzione ci esonera dal pensare e dal vivere appieno e consapevolmente.