GRAZIE, MA NON DOVEVI!

E’ la risposta che spesso ci sentiamo dare quando offriamo un regalo, facciamo un complimento o una gentilezza a qualcuno.

Quali meccanismi stanno dietro alla difficoltà nell’accettare qualcosa, nel manifestare gratitudine a qualcuno per un gesto o un dono ? A volte si prova imbarazzo, ci si sente in debito e così si cerca di sminuire quel gesto per trovare una via di fuga da quella situazione che genera disagio.

In effetti c’è chi fa grande fatica nel sentirsi debitore di qualcosa, nella convinzione che accettando un elogio o un regalo l’altro si aspetta in qualche modo di essere ricambiato.

Ad incidere, a volte, è anche la poca autostima che ci induce ad essere increduli in queste situazioni: se io non ritengo di meritarmi qualcosa, perché qualcun altro dovrebbe pensarlo?

Dall’altra parte, invece, chi offre qualcosa o semplicemente fa un complimento spesso si aspetta solo che venga accettato, senza pretendere molto di più di un apprezzamento che confermi che quel gesto è stato gradito.

Probabilmente in certi casi dovremmo recuperare un po’ di spontaneità, come fanno i bambini che si illuminano di fronte ad un gesto, ripagando abbondantemente chi ha portato loro una sorpresa con le loro espressioni prive di condizionamenti.